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LA MAGIA DEL VAJONT, LE CASERE FRIULANE E I SENTIERI STORICI con STARTREKK

26 Agosto 2023 al 01 Settembre 2023


Descrizione   ATTENZIONE L'ESCURSIONE E' SOLDOUT

Alla scoperta delle magiche Valli del Vajont, a tutti note per la tragedia del ’63, ma da conoscere per gli immensi boschi pulsanti di vita, i torrioni di dolomia e calcare, i ripidi prati e ghiaioni. Uno spicchio alpino fortunatamente ancora inviolato dal turismo di massa, fucina di mestieri oramai scomparsi come i boscadòr (boscaioli) e i carbonai.
Siamo in Friuli, nel Parco delle Dolomiti Friulane dove dominano, su tutto, il legno e la pietra. Immensi boschi pulsanti di vita e fertilità si alternano a torrioni, presenze silenziose che si impennano da ripidi prati e ghiaioni.
Trascorreremo una settimana stanziale ad ERTO, percorrendo vari sentieri in prossimità del torrente Vajont e di ciò che resta del lago artificiale della famosa diga.
Si raggiungono le casere, vecchie costruzioni in legno che servivano da ricovero nei periodi del fieno e di alpeggio, e vari rifugi ricchi di storie che i gestori con piacere ci racconteranno.
Passeremo per la Casera Ditta nella Val Mesaz e per la Casera Galvana, dove spesso si incontra Mauro Corona e dove una sua opera in legno ci dà il benvenuto. Poi al rifugio Maniago, dove è consigliata la sosta per il pranzo e a Casera Bedin di Sopra posta su un costone panoramico.
Saliremo anche sul conosciutissimo Monte Toc, da qui avremo due splendide vedute, sia sulla Valle del Piave e Longarone che sulla Valle del Vajont. Saliremo con un percorso storico curato dai cavatori per raggiungere il rifugio Cava Buscada, antica casa di cavatori di marmo e ramello rosso, si deve al figlio di un cavatore che per molti anni lavorò nella cava (Giampietro Corona).
Percorreremo inoltre un tratto del percorso storico detto “il troi del sciarbon”, il sentiero del carbone, che collega Erto a Casso, utilizzato, in passato, dalle donne per il trasporto del carbone prodotto dai carbonai. Dal sentiero è ben visibile il Monte Toc, monte da cui si staccò, il 09 ottobre 1963, la massa rocciosa che causò la tragedia del Vajont.

PROGRAMMA:
SABATO: ARRIVO A LONGARONE
Partenza sabato mattina dalle proprie località di provenienza (in treno o con mezzi propri), appuntamento alla stazione ferroviaria di Longarone alle 15:30.
Visita della chiesa monumentale di Santa Maria Immacolata di Longarone dell’architetto Giovanni Michelucci. Trasferimento in taxi a Erto per la visita al Museo della Memoria e alla Diga.
Sistemazione in albergo diffuso, cena e pernottamento.

DOMENICA: ESCURSIONE a LA PINEDA
Da Erto si scenderà verso la diga, oltre il bivio per Casso sulla sx si snoda una strada sterrata che porta alla frazione La Pineda, un gruppo di case isolate che si affacciano a ridosso della frana. Prenderemo sulla dx una mulattiera che in moderata pendenza sale nella selvaggia Val Mesaz mantenendosi poi in quota e addentrandosi sempre più in ambiente selvaggio con davanti la bastionata del Col Nudo. Lasciato a dx il sentiero 906 si prosegue a sx in leggera discesa su terreno un po franoso si supera il Rio Gè de Lavei e si raggiunge il torrente Mesaz. Attraversato il corso dacqua su un ponte di legno, il sentiero raggiunge in breve lo spiazzo erboso del Rifugio Casera Ditta. Proseguiremo quindi verso Casera Gnam e con un piccolo lazzo nel bosco riprenderemo la mulattiera del percorso dell’andata.
Rientro in albergo, cena e pernottamento
DATI TECNICI ESCURSIONE:
Lunghezza percorso (km) 10
Dislivello salita (m) 300
Livello di difficoltà: E

LUNEDI: ANELLO DELLE CASERE
Ci spostiamo in auto fino a Casera Mela.
Attraverso la splendida Val Zemola effettueremo un bellissimo anello, iniziando da una strada scavata nella roccia, costruita per l’accesso alla Cava di marmo del Monte Buscada;
Si imbocca il sentiero n. 374 fino al greto del torrente Zemola che si attraversa per poi inerpicarci in un bel bosco di faggi fino al pianoro ove sorge la Casera Galvana a m. 1613. Splendido panorama sul Monte Duranno. Dopo esserci rifocillati si prosegue, lasciando sulla destra la Forcella Val de Forscia. Ci si abbassa leggermente sul fondovalle e con vari saliscendi e guadando gli impluvi che scendono dalla Cime Contenere si arriva al Rifugio Maniago (m 1730). Il Monte Duranno è ancora più vicino e maestoso da qui si possono vedere le due Casere: la Galvana da dove arriviamo e la Bedin di Sopra, prossima meta. Dopo aver fatto la sosta pranzo si riprende il cammino per segnavia n. 381, anche qui vari saliscendi dentro al bosco per piacevolissimo sentierino che con un ultimo erto strappo ci porta alla Casera Bedin di Sopra (m 1711) presso un costone panoramico.
Ora ci aspetta solo discesa che affronteremo per segnavia n. 381 fino ad incrociare una rotabile sterrata che scende dalla cava di marmo, si prenderà a sinistra e per vari tornanti e infine per lungo traverso fino a Casera Mela
Rientro in albergo, cena e pernottamento
DATI TECNICI ESCURSIONE:
Lunghezza percorso (km) 12
Dislivello salita (m) 880
Livello di difficoltà: E

MARTEDI: BELVEDERE del CAMPANILE di VAL MONTANAIA
Iniziamo a camminare da poco sotto il rifugio Pordenone, imbocchiamo il sentiero n. 352, che percorriamo per poco meno di 100 metri di dislivello fino al bivio segnalato sulla sinistra per il "Belvedere del Campanile di Val Montanaia". Saliamo ancora per circa 150 metri fino a giungere al primo e poi al secondo "Belvedere", che permettono una vista spettacolare sul famoso Campanile, detto anche "urlo pietrificato". Per la stessa via si rientra al Pian Meluzzo e si percorre la Val Cimoliana fino alla Malga Pian Pianon dove potremo fermarci per fare un ricco spuntino con i loro tipici prodotti.
Rientro a Erto, cena e pernottamento
DATI TECNICI ESCURSIONE:
Lunghezza percorso (km) 8
Dislivello salita (m) 350
Livello di difficoltà: T/E

MERCOLEDI: RIFUGIO BISCADA E CAVA DI MARMO
La sagoma del Monte Buscada, appare assai caratteristica in quanto agli ampi prati del versante orientale si contrappongono gli scoscesi picchi rocciosi del versante occidentale. Alla sua base sorge ora il Rifugio Cava Buscada, frutto della splendida opera di restauro della vecchia casa dei cavatori di marmo di ramello rosso, attiva fino al 1994, voluta dall’attuale gestore Gianpietro Corona per onorare la memoria del padre, che aveva per anni lavorato alla cava. Partiamo anche oggi da Casera Mela, lungo la strada sterrata che conduce alla ex Cava di marmo fino a quota 1350 m circa, dove sulla sinistra si stacca il Sentiero dei Cavatori. Da qui si vedono ancora dei resti dei binari in ferro su cui un tempo, prima che venisse costruita la strada della cava, venivano calati verso valle i blocchi di marmo con un sistema di argani e carrucole ancora visibili sul posto. Il sentiero può sembrare ripido, ma la sua costante pendenza permette di procedere agevolmente guadagnando dislivello. Ampi panorami si aprono sulla mole del Duranno e su quella del Col Nudo. Sempre all’ombra dei faggi, si raggiunge il nuovo Rifugio Buscada (m 1780). Dopo una breve sosta di ristoro, visita guidata alla cava (circa 40 minuti). Il panorama intanto si allarga, e raggiungiamo uno spiazzo invaso da grossi blocchi di marmo lì rimasti e apparentemente senza destino, su cui si possono osservare i resti fossili degli ammoniti (molluschi cefalopodi estinti del periodo Devoniano, circa 400 milioni di anni fa). Riprendiamo la strada del ritorno percorrendo in discesa la strada sterrata della cava, nel bel bosco di faggi fino a raggiungere le auto per il ritorno in albergo e la cena.
DATI TECNICI ESCURSIONE:
Lunghezza percorso (km) 10
Dislivello salita (m) 600
Livello di difficoltà: E

GIOVEDI: CASERA VASEI al MONTE TOC
Il ricovero Casera Vasei oggi si presenta come una piccola baita. Da qui lo sguardo spazia sulla sottostante valle del Piave e su Longarone. Dal colmo della frana del Monte Toc, si attraversa verso Ovest fino a portarsi sul crinale sopra la diga ed in vista della Valle del Piave. Per un ripido tratto il sentiero sale lungo il crinale e poi sale diagonalmente nel bosco poco sopra la zona di distacco della gigantesca frana. Più in alto passa poi alla base delle pareti verticali della Croda Vasei (landri utilizzabili in caso di maltempo). La salita prosegue in un bel bosco di larici. Con un’ampia rampa il sentiero raggiunge infine il ripiano a monte della Croda Vasei dove sorge la piccola casera. Ritorno per la stessa via di andata
Rientro in albergo, cena e pernottamento
DATI TECNICI ESCURSIONE:
Lunghezza percorso (km) 10
Dislivello salita (m) 850
Livello di difficoltà: E

VENERDI: IL SENTIERO DEI CARBONAI (TROI DEL SCIARBON)
Alla fine del 1600, gli abitanti di Erto e Casso erano dediti a ricavare il carbon dolce dalla legna. Gli uomini lavoravano alle carbonaie mentre le donne erano addette al trasporto. Dalla Val Zemola, ricca di boschi, il carbone veniva trasportato a spalla fino alle rive del Piave, da dove, tramite gli zattieri, scendeva poi a Venezia. Successivamente venne costruita una teleferica, per agevolare il lavoro di trasporto giù al fiume. Il sentiero dei carbonari, Troi dal Sciarbon è stato ripristinato e noi lo percorriamo dal suo inizio fino al paese di Casso, ormai disabitato, che merita una visita per la tipologia delle sue abitazioni, come pure la parte vecchia di Erto, rimasta in piedi dopo il disastro del Vajont.
Partiamo dalla piazza di Erto (m 778) e saliamo per la Val Zemola, proseguendo quindi in quota sul versante sud del Monte Borgà.
Da qui si apre un ampio panorama sulla frana del monte Toc, da cui si staccò la massa che causò la tragedia del Vajont. Giungiamo in località Molino da Rui, dove sorgono degli edifici rurali abbandonati, per arrivare quindi a Casso (m 964). Da qui prendiamo il sentiero Troi de San Antonio per scendere fino alla diga (m 723).
Tornati a Erto, si riparte per le destinazioni di provenienza.
DATI TECNICI ESCURSIONE:
Lunghezza percorso (km) 6
Dislivello salita (m) 300
Livello di difficoltà: T/E

ACCOMPAGNATORI:
Manlio Maffezzoli 335.6420600
Danilo Rosati 335.1330303

COSTO: 560€ a persona

LA QUOTA COMPRENDE:
- Sei pernottamenti in mezza pensione in albergo diffuso ad Erto, in camere doppie, triple, quadruple, con pulizia all’arrivo e alla partenza (un cambio biancheria a metà soggiorno);
- Trattamento di mezza pensione, bevande escluse
- Assistenza ed organizzazione da parte degli accompagnatori STARTREKK per tutta la durata dell’evento

LA QUOTA NON COMPRENDE:
- spese di viaggio
- trasporti locali ed eventuali navette;
- ingressi a chiese, musei, centri culturali;
- eventuali tasse di soggiorno;
- pranzi
- tutto quanto non specificato ne "la quota comprende".

E’ possibile prenotare la propria partecipazione direttamente online, sul sito https://www.startrekk.it

E’ richiesto il versamento di un acconto di € 160,00 da versare direttamente sul conto corrente IBAN IT61Z0306967684510724312088 intestato a STARTREKK. Causale "Vajont - nome e cognome"

POLITICA DI CANCELLAZIONE:
Entro 30 giorni dalla partenza, (per problemi di salute certificati), l’acconto verrà restituito, trascorsi i 30 giorni sarà cura del partecipante trovare una sostituzione, per non perdere quanto versato.
Possibilità di attivare l’opzione "Cancellazione Flessibile" al costo di 99,00 euro a persona, da aggiungere al prezzo finale. Sottoscrivendo tale opzione verrà garantita la restituzione di quanto versato entro 7 gg dalla partenza. Per informazioni su tale possibilità, scrivi a info@startrekk.it

Per eventuali richieste aggiuntive o semplici richieste di informazione fare sempre riferimento a info@startrekk.it o agli accompagnatori via whatsapp o telefono

N.B. L’attività proposta potrà subire cambiamenti a discrezione degli accompagnatori, per ragioni di sicurezza e di opportunità. Pertanto, ogni partecipante è tenuto a rispettare le modalità di partecipazione stabilite dagli accompagnatori, seguendo le loro indicazioni. In caso contrario verrà meno il rapporto di affidamento e, quindi, l’eventuale responsabilità verso chi sceglie percorsi, o modalità differenti da quelle indicate. I partecipanti sono tenuti ad essere preparati fisicamente e tecnicamente, nonché ad essere equipaggiati con abbigliamento e attrezzature adeguate alle esigenze dell’escursione programmata.

Evento riservato ai soci in regola con il tesseramento.
Tessera Federtrek 15,00 euro (5 euro per gli under 18), con possibilità di farla il primo giorno.
Per velocizzare le operazioni di emissione della tessera scarica il modulo che trovi sul nostro sito www.startrekk.it e portalo con te compilato e firmato


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